Consumi: ritorno al 1995. La cura Sangalli: “Meno tasse”
“I consumi sono tornati indietro di 25 anni e le spese fisse delle famiglie (affitti, assicurazioni e tasse) erodono il 44% dei salari. A rischio la ripresa, bisogna tagliare le tasse.”
A lanciare l’allarme sui consumi è Carlo Sangalli, da poche settimane rieletto presidente della Confcommercio e oggi preoccupato dai risultati dell’ufficio studi della Confederazione che riunisce 700.000 imprese.
Un mondo, quello del commercio, che sta vedendo sparire negozi e botteghe al ritmo della crescita dell’e-commerce, meccanismo di vendita dal quale le microimprese si sono tenute ben lontane per troppi anni, tanto da finire vittima di Amazon e dei più grandi gruppi di distribuzione.
La soluzione di Sangalli per agganciare la ripresa economica rispecchia la mentalità che ci ha condotto ai problemi odierni: “taglio delle tasse”, a fronte di un debito pubblico monstre e servizi, dalla scuola alla sanità, che necessitano di investimenti sempre più corposi per sostenere i cambiamenti dovuti alla pandemia.
Non c’è che dire, le Confederazioni italiane continuano a parlare allo specchio. Fuori dalla finestra l’incendio e in casa fa troppo caldo: chissà come mai.
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