Covid-19: i brasiliani cercano riparo dal virus trasferendosi nelle campagne.




dì Ennio Ricanelo (@IlRicanelo),

Corrispondente da San Paolo – Brasile per I Fatti Capitali (@ifatticapitali)

 

Il Brasile si trova ancora in piena crisi da coronavirus. Al 31 maggio 2020, si registrano 514.849 positivi, 29.314 decessi e 206.555 guariti.

 

In meno di 90 giorni il Governo ha cambiato tre volte il ministro della sanità: da Henrique Mandetta a Nelson Teich fino a Eduardo Pazuello, che attualmente ricopre un incarico provvisorio. La crisi all’interno dell’esecutivo si è aperta  dopo le ormai note pressioni del Presidente Bolsonaro per l’utilizzo della Clorochina, farmaco sul quale ancora non esistono prove scientifiche in merito alla reale efficacia.

Al riguardo, le ricerche sono ancora in fase preliminare e non comprovano il vero potere della cura, come racconta il Dott. Danilo Klein, il quale mi confessa: Nella relazione con la Clorochina o idroxidoclorochina (medicine utilizzate per curare la malaria) siamo ancora a uno studio preliminare. Non abbiamo visto, fino adesso, risultati che ci permettono di consigliare ed estendere questo tipo di terapia”.

L’incertezza del governo ha creato confusione tra la popolazione e non tutti si sono attenuti alla quarantena. Ciò ha comportato una rapida diffusione del virus, tutt’oggi in crescita.

Per rinforzare la quarantena, il Governo di San Paolo ha deciso di chiudere tutti gli esercizi commerciali, così come le più importanti vie di collegamento fra il capoluogo e le campagne.

Molte persone hanno deciso di spostarsi nelle campagne e fuggire dalle città prima dell’inasprimento delle misure. Cosi a Portão, piccolo villaggio a 30 minuti di macchina da San Paolo, le vendite sono aumentate in maniera esponenziale, trasferendo l’economia paradossalmente fuori dai grandi centri urbani, perno dello sviluppo brasiliano negli ultimi anni.

I piccoli paesi nelle vicinanze di San Paolo adesso attendono le norme del comitato speciale creato dal Governatore di San Paolo.

Secondo la larga maggioranza dei commercianti, normative e quarantena costituiscono un serio problema per il futuro dell’economia brasiliana, nello stesso timore espresso dai loro omonimi europei.  

 



 

La domanda che tutti si pongono ora è per quanto tempo si possa sostenere la quarantena senza distruggere l’economia.

Luis Villar, proprietario di una cancelleria, mi racconta che le prime settimane di isolamento sono state dure ma che, grazie agli aiuti del governo, ha chiuso il negozio  senza subire contraccolpi troppo pesanti,  rimanendo dell’idea che il Governo di Bolsonaro e gli esperti stiano portando avanti “un buon lavoro”.

Nonostante l’ottimismo del commerciante, i numeri dei contagiati nella regione salgono rapidamente. Nella vicina città di Bragança Paulista, tutti i posti letti di terapia intensiva sono occupati, e questo problema potrebbe riguardare sempre più regioni se si osserva la cura ascendente dei contagi nelle località vicine a Portao:

  • Atibaia 73 positivi
  • Bragança 182 positivi
  • Mairiporã 110 positivi

 

Gesuldo Junior è il manager di una pasticceria. Anche lui non ha registrato un calo nelle vendite, essendo la sua attività proprio a Portão, dove di solito i paulisti si trasferiscono in vacanza e oggi scappano dal virus.

Ciò premesso, G. Junior lamenta di non aver ancora ricevuto gli aiuti promessi dal Governo, nonostante la presenza delle autorità si faccia sentire molto spesso, con controlli e continui richiami alle regole di prevenzione sanitaria che iniziano ad essere finalmente  prese sul serio anche dalla politica.

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foto https://pixabay.com/it/photos/brasile-uomo-persona-fotografo-1842203/

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