Gli angeli della deficienza: coronavirus e propaganda.




La coralità delle opposte deficienze generata dalla diffusione del coronavirus, ha trovato nella celebrazione politica la chiave di volta  per trasformare la narrazione di una apocalisse in quella di un romanzo sdolcinato e patriottico.

Tutto è diventato spettacolo, anche la morte. E così sia.

Fra chi #abbracciauncinese, come da campagna social, e gli imbecilli che trovano nel virus campo fertile per aumentare il livello del razzismo nostrano, nessuno riesce ancora ad interrogarsi onestamente su cosa sia la Cina.

Prima potenza mondiale e tecnologica, con campi di rieducazione per le minoranze etniche, dedita al capitalismo coloniale in Africa, e caratterizzata da un popolo ancora fortemente arretrato – soprattutto nelle province – alle sue tradizioni alimentari più ancestrali e disgustose, accompagnate spesso dalla scarsa igiene (v. presenza delle sputacchiere pubbliche).

Siamo un popolo di razzisti? No, ma una minoranza sta crescendo e va combattuta. Intanto qualcuno vuole  raccogliere questa occasione per interrogare i cinesi sul loro razzismo, o chiediamo direttametne all’esiliato Dalai Lama? Per favore, realismo e cronaca.

Ma l’isolamento del virus è stata soprattutto l’epitome del melodramma italiano, una roba alla Mario Merola nella quale il giornalismo mainstream si è impantanato già da anni.

 




La retorica non ha ovviamente escluso gli scienziati impegnati a Roma nel semplice svolgimento del proprio mestiere.

Questi nuovi “angeli” seguono  “gli angeli del terremoto”, “gli angeli del fango”, “gli angeli del fuoco”, e via dicendo verso nuove tragedie da spettacolarizzare.

A livello politico, quanto messo in mostra dai membri del Governo è stato ugualmente stucchevole e controproducente verso l’elettorato mediamente intelligente: il superamento del salvinismo attraverso le sue stesse pantomime.

Orgoglio patriottico, foto, congratulazioni, bugie sul fatto di essere stati i primi ad effettuare l’isolamento, e poi la solita tardiva scoperta che questi “angeli del microscopio” campano alla giornata per le negligenze e la trascuratezza dello Stato, salvo promettere che ora tutto cambierà. “Eccome no?”




Cresceremo mai come popolo? Si eleverà mai il livello delle domande da parte dei giornalisti, impegnati a chiedere a Salvini solo dove andrà a cena, per sentirsi rispondere che lui “mangia la pasta”?

Forse no.

Nota a margine: si esaltano le donne al lavoro su questo complesso caso, dimenticando che nel team di lavoro erano presenti anche due uomini. Perché? Perché tutto oggi è show. E allora su il sipario.

 

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Foto: https://pixabay.com/it/photos/treno-carro-persone-la-folla-piedi-2373323/

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