Governo e McKinsey al lavoro sul Recovery Plan: il silenzio è di Euro
Il Governo di Mario Draghi è l’espressione di una politica sconfitta, affidata alle cure di un ex Presidente della BCE stimato dal mondo della finanza e dall’Europa delle istituzioni.
Il Recovery Plan è il poderoso piano di investimenti messo in campo per rispondere alla crisi economica scaturita dalla pandemia e accelerare il processo di transizione verso la green society.
McKinsey & Company è una fra le più quotate società di consulenza al mondo, la trentacinquesima azienda privata americana, alla quale si rivolgono società e Governi per consulenze su i più vari settori.
Clienti solitamente rimasti nell’anonimato, protetti da una società che, a quanto si legge, non si vincola in esclusiva e annovera fra i suoi ex consulenti 80 dei CEO della lista Fortune 500.
Sul campo d’azione e le modalità di intervento della società americana sono stati spesi fiumi d’inchiostro, anche in tono poco elogiativo, soprattutto Oltremanica.
Di recente McKinsey è stata condannata a pagare 573 milioni di dollari a 49 stati americani per aver contribuito ad alimentare l’epidemia di dipendenza da farmaci oppiodi.
Secondo “Il Fatto Quotidiano”, parte di queste multe potrebbero tornare in possesso di McKinsey sulla base degli investimenti di un fondo ad essa collegato.
Alcuni fra i più noti uomini della finanza e dell’impresa nonché dirigenti pubblici italiani, in passato hanno collaborato con McKinsey: Francesco Caio, Fulvio Conti; Ettore Gotti Tedeschi; Paolo Scaroni; Vittorio Colao; Corrado Passera; Silvio Scaglia ; Alberto Genovese ed altri.
Secondo le maggiori testate nazionali, il Governo italiano si sarebbe affidato a McKinsey per la valutazione e consulenza strategica riferita al PNNR.
Un caso sul quale si aprono tante domande, ancora irrisolte nel silenzio assordante del Premier che intravede la fine della consueta luna di miele con il sempre entusiasta italico popolo.
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Su che base si è scelta la collaborazione di McKinsey & Company?
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Quanto costerà agli italiani il lavoro monstre che sarà portato avanti dai consulenti?
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La possibile, pregressa o attuale collaborazione della società americana per aziende impegnate nei campi d’azione del Recovery Plan, può dare luogo a un conflitto d’interesse ?
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La gigantesca e costosa macchina dello Stato composta da Ministeri, enti, dirigenti e professionisti a vario titolo, è stata di fatto sostituita in favore della McKinsey? E se così fosse su quali basi è avvenuta la scelta di Mario Draghi?
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In tale decisione che ruolo avrebbe avuto il Ministro per l’innovazione e la transizione digitale, Vittorio Colao, già ex dipendente di lungo corso della McKinsey & Company?