I seminari vuoti e la Chiesa al tramonto: da Augias a I Fatti Capitali.




Nel suo angolo mai sufficientemente illuminato, Corrado Augias risponde su “La Repubblica” ad una mail sul tema del celibato per i preti.

La linea del giornalista è come da attese marcatamente razionale, poggiata sulla legislazione vaticana, ricordando come solo a partire dal XXII secolo la Chiesa cattolica abbia autoimposto il celibato, per lo più a causa di meri motivi economici.

Su questo argomento, il libro e la posizione del Cardinale Sarah, “descritto come fortemente conservatore”, all’occhio di Augias servono da richiamo per ogni eventuale apertura di Bergoglio, già osteggiato da più parti del Vaticano, almeno secondo la vulgata.

Quello che vuole apparire centro di tutta una diatriba teologica, sembra però essere un problema ben più concreto e terreno: seminari e chiese vuote, che il Vaticano prova disperatamente a riempire da anni.



Ciò avviene una volta offrendo la possibilità di mantenere il pregresso matrimonio agli anglicani (Ratzinger), in altri casi accettando di avere officianti con famiglia, come avviene spesso accade in Sud America ed Africa.

Lasciando il rapporto epistolare di Augias con il suo lettore, aggiungiamo del sano cinismo nelle vicende fra cielo e terra.

Se il vecchio mondo Occidentale è sempre meno cattolico, le chiese si svuotano e i seminaristi latitano, il fatto che Dio sia morto – o stia morendo –  almeno da questa parte dell’Oceano, va preso con la serietà delle cose sacre.

Tale gestione da multinazionale non aiuta certo la fascinazione verso il Vaticano, che appare pronto a sostituire in ogni modo la carenza delle  risorse umane chiudendo gli occhi su diktat secolari. Si, ma solo in caso di necessità.

Ciò che appare inevitabile per la Chiesa, è un modello di comunicazione efficace, capace di spiegare ai suoi stessi adepti quale sia stato lo storico errore di imporre il celibato, avvicinando ai suoi millenari valori, risorse umane che, per compiere la missione di Dio, non debbano necessariamente rinunciare alla più profonda umanità ed istinto: quella che conduce alla famiglia, entità impossibile nella soppressione dell’atto sessuale.

 

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foto https://pixabay.com/it/photos/vaticano-cappella-sistina-3578073/

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