Il male dell’Italia non è il pubblico impiego, ma gli stipendi dei suoi dirigenti. Vedere per credere.
Sorpresa! Stando ai dati pubblicati sul Sole 24 Ore, gli impiegati pubblici non sono il male del Paese.
In Italia, infatti, abbiamo 3.4 milioni di dipendenti pubblici, di cui 2.947 milioni a tempo indeterminato, con un calo degli stessi, per mezzo blocco del turn over, che, negli ultimi dieci anni, ha fatto risparmiare 8 miliardi di euro, rinunciando a 210 mila risorse.
A fronte di questi tagli, l’Italia è uno dei Paesi con il più basso rapporto numerico fra impiegati pubblici ed abitanti.
Nel nostro Paese abbiamo 56 impiegati pubblici ogni 1.000 abitanti, in Spagna 62, in Francia 85, nel Regno Unito 79, in Norvegia si arriva a 158, ed in Svezia a 138 .
Uno dei mali del pubblico impiego italiano è, semmai, il numero di laureati molto basso rispetto alla media UE e l’età media troppo elevata, arrivata nel 2017 a 50,6 anni.
Quale sia la necessità di assumere i già pochi laureati in uffici Ministeriali o del Comune per svolgere mansioni per lo più ripetitive, resta un mistero, ma tant’è, evidentemente la massima ambizione italica è quella di studiare 10 anni per finire a compilare carte e moduli al computer.
L’enorme peso del pubblico impiego sulle casse dello Stato è, in ogni caso, da attribuire alla classe dirigente, fra le meglio retribuite del mondo, con una media di 347 mila euro annui!
Ora che la macchina statale richiede nuovamente risorse umane per svolgere i suoi compiti, soprattutto nella sanità, con il debito pubblico che rischia di congelare le assunzioni, sorprende come il Governo degli onesti e dei rivoluzionari non stia facendo niente, per equilibrare una situazione imbarazzante.
<script async src="https://pagead2.googlesyndication.com/pagead/js/adsbygoogle.js"></script>
<!-- spot22 -->
<ins class="adsbygoogle"
style="display:block"
data-ad-client="ca-pub-9961234966171693"
data-ad-slot="5703429924"
data-ad-format="auto"
data-full-width-responsive="true"></ins>
<script>
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
</script>