Evo Morales tira dritto: tra coca, Trump e democrazia boliviana
Evo Morales, soprannominato anche “El Indio”, è stato il primo indigeno della storia alla guida di un paese latino americano: la Bolivia.
Figlio di ex minatori divenuti coltivatori (anche di coca), si è distinto in gioventù all’interno dei sindacati dei cocaleros (i coltivatori di coca), prima di iniziare un percorso politico che lo ha portato a capo del Governo nel dicembre 2005, in barba alle amministrazioni americane che ne osteggiavano la candidatura.
Nemico giurato degli Stati Uniti, il Paese che più di ogni altro vorrebbe togliere agli agricoltori boliviani la possibilità di coltivare coca, Morales, difendendo da par suo una tradizione millenaria, né ha interrotta una decennale nel 2006, quando, appena eletto, preferì incontrare prima il Presidente brasiliano Lula, piuttosto che quello americano.
La Bolivia di Evo Morales è uno dei Paesi con la più rapida crescita economica al mondo, un tasso medio intorno al +4% annuo ed uno stato di povertà che è passato dal 36.7% al 16.8%.
Ciò premesso Evo Morales sembra avere un problema comune ai presidenti sudamericani: si è innamorato del potere.
Se il divieto di non superare i due mandati si è risolto con una legge che li ha accorpati, le ultime elezioni sono state oggetto di forti critiche da parte dell’OSA, l’Organizzazione degli Stati Americani, la quale ha chiesto l’invio di ispettori de un secondo turno elettorale, anche se Evo Morales avesse vinto il primo.
Secondo la stampa mainstream, lo scrutinio che vedeva Morales in vantaggio di pochi punti, sarebbe stato interrotto intorno all’80%, quando “El Indio” ha deciso di proclamarsi ufficialmente vincitore.
Se il tribunale supremo della Bolivia lo ha appena confermato Presidente, garantendo sullo svolgimento delle elezioni, la rabbia di Trump per un Sud America – ex “giardino di casa” – sempre meno sotto controllo, può aprire scenari già visti nella turbolenta storia dei paesi latino americani.
Ogni riferimento alla CIA ed ai numerosi casi di colpi di Stato organizzati nei decenni non è casuale: la storia parla chiaro, anche se i tempi sono cambiati ed Evo Morales è amato dal suo popolo, particolarmente da quello indigeno, gli USA perderanno ulteriore peso specifico in Sud America?
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