Intervista Capitale a @giuliaselvaggi2 : fra querele, social, uguaglianza e politica
I Fatti Capitali intervistano @giuliaselvaggi2.
Iscritta su Twitter dall’ottobre 2013 ma, come da lei più volte precisato, ha iniziato ad utilizzarlo solo nel luglio 2018, all’epoca del caso Aquarius. Oltre 27k followers, avvocato e blogger, ha un sito www.confiniselvaggi.com nel quale approfondisce i temi a lei più cari, libera dal recinto dei 240 caratteri.
Cara Giulia, partiamo subito in quinta. Agli occhi di un avvocato, quanto è elevato il grado di ignoranza in materia giuridica, fra intelligentia nazionale, opinione pubblica e, di riflesso, nel mondo social?
Spiace dover dire che il grado di ignoranza in materia giuridica nel mondo dei social è molto elevato.
E siccome i social rispecchiano il mondo reale, direi che la cultura giuridica tocca punte molto basse, specie quando si affrontano temi molto importanti come la privazione della libertà personale.
Si confonde spesso la custodia cautelare (che può intervenire prima del processo) con l’esecuzione della pena che segue ad una condanna definitiva e si cade spesso nei luoghi comuni secondo cui “4 giorni di carcere e sei fuori”, “chi sbaglia deve essere punito”, “in Italia non c’è certezza della pena”.
La confusione porta ad accettare come se fossero vere delle narrazioni del tutto inesistenti nella realtà e il rischio maggiore è quello di far credere che l’unica soluzione ai mali della nostra società sia il carcere, l’aumento della pena, la pena come vendetta. Pochi si soffermano ad esempio a domandarsi chi è la persona che ha commesso un reato, quale percorso familiare ha condotto una persona fino a lì, nella trappola del reato. Pochi riflettono in merito al fatto che quando una persona finisce in carcere il problema non si è risolto ma al contrario si tratta di una perdita per la società, di una sconfitta per lo Stato. Riflettere su questi aspetti non è buonismo ma affrontare seriamente il problema.
Una curiosità di molti utenti: alle querele sui social seguono procedimenti penali?
Questo è un aspetto molto curioso: molte persone credono basti registrarsi sui social con un nickname inventato e la foto di un gatto o di un tramonto per poter poi scrivere qualsiasi cosa, qualsiasi offesa, qualsiasi minaccia. In realtà si può risalire ai dati di chi si è registrato e procedere, se sussistono elementi integrativi di un reato, con le denunce.
Purtroppo il linguaggio social è tale per cui a volte la denuncia è l’unico strumento per far capire che si è superato il livello di accettabilità. Io personalmente ho deciso di querelare quanti mi hanno minacciata quando mi sono espressa sul tema immigrazione. Credo sia necessario dare un segnale, far capire che non è con gli attacchi e con la violenza verbale – nascosti da un nickname – che prevale un pensiero su un altro.
Cosa significa “uguaglianza”?
Uguaglianza significa offrire a tutti la possibilità di godere degli stessi diritti, di usufruire degli stessi servizi, significa eliminare gli ostacoli che impediscono ad alcuni di avere le stesse opportunità degli altri.
Quanto manca alla società civile italiana per raggiungere l’uguaglianza in tutti i suoi ambiti, ad iniziare dalla parità salariale fra uomo – donna?
Le differenze salariali sono una delle tante, troppe, declinazioni legate all’idea di diversità che ancora tanti, troppi, hanno radicata in modo profondo. Per queste persone in cima alla piramide umana c’è il maschio bianco occidentale, scendendo ci sono le donne, i neri, gli asiatici, i gay e via precipitando. Finchè ci sarà l’ignoranza, ci saranno luoghi comuni e ci saranno differenze.
In questo tuo post http://www.confiniselvaggi.com/prima-tu/ esprimi la paura per il salvinismo radicatosi nella comunità, ben oltre il personaggio Salvini. E’ una paura che abbiamo esplicitato anche noi, in alcuni articoli. Come pensi si possa superare tale atteggiamento mentale?
Devo ammettere, con dispiacere, che negli ultimi giorni ho avuto modo di provare, proprio sulla mia pelle, che certi atteggiamenti non sono insiti solo nei “seguaci” di Salvini.
Mi riferisco in particolare agli attacchi personali e alle gravi offese ricevute per aver “osato” criticare il linguaggio usato da Matteo Renzi in due suoi post, in particolare uno in cui sottolineava la necessità di punire gli otto ragazzi che avevano picchiato il conducente di un bus. In quell’occasione mi sono resa conto che avevo nutrito un pregiudizio, credevo che la cattiveria appartenesse solo alla destra. Purtroppo è trasversale. Mio malgrado, in virtù delle offese che mi sono state fatte da alcuni “seguaci” di Renzi, mi sono resa conto come l’atteggiamento mentale di molte persone sia quello per cui se tocchi la persona sbagliata ti punto, ti offendo, ti scredito, ti ridicolizzo.
Ho rivisto, in questi atteggiamenti, il comportamento di Salvini che usa i social per mettere alla gogna chi osa contraddirlo. Ciò che mi ha stupito è stata la consapevolezza di molte persone che sebbene io più volte avessi difeso Matteo Renzi, specie quando i suoi genitori hanno ricevuto l’ordinanza di arresti domiciliari, pretendevano che non mi esprimessi nei suoi riguardi per il fatto che aveva usato un linguaggio comunicativo uguale a quello di Matteo Salvini.
Penso che l’unico modo per superare questo atteggiamento diffuso, a destra, a sinistra e al centro, sia studiare. Credo che solo lo studio potrà salvarci, lo studio che apre le menti e gli orizzonti e fornisce gli strumenti indispensabili per accettare chi la pensa diversamente da noi, senza passare subito all’attacco social e no, che, ripeto, credevo provenisse solo da destra.
Trovi che Renzi e Salvini si assomiglino?
Credo che Renzi sia completamente diverso da Salvini ed è stato proprio per questo motivo che mi è spiaciuto quando gli ho visto usare un linguaggio che mi ricordava Salvini.
Entrambi amano essere leader ma ciò non significa essere uguali, significa magari usare un linguaggio che sia di facile comprensione e finalizzato a soddisfare le “richieste” di molti elettori.
Ritengo Renzi una persona molto capace e credo abbia fatto bene a creare un suo partito se questo servirà a sconfiggere le destre. Ragion per cui, ripeto, spero che usi gli strumenti di cui dispone senza fare populismo alla Matteo Salvini, persona che invece ritengo molto ma molto pericolosa poiché istigatrice all’odio.
Cultura del sospetto e potere della comunicazione: i social sono decisivi nella formazione dell’opinione pubblica?
I social sono decisivi nella formazione dell’opinione pubblica perché avvicinano le persone comuni alle persone di potere, ai personaggi politici. Molta gente per il solo fatto di commentare un tweet di Matteo Salvini pensa di essere suo amico, crea e crede a un vincolo personale, a volte intimo che, nella realtà, è inesistente e finisce spesso per dargli maggior credito di quanto gliene darebbe vedendolo solamente in tv. Se a ciò aggiungiamo che ci sono persone che lavorano a tempo pieno e con enormi risorse economiche per creare fake news, il gioco è fatto.
Basti pensare alla vicenda della finta bambina di Bibbiano sul palco di Pontida.
Sebbene si sia dimostrato che la bambina non fosse di Bibbiano, in quanti alla fine hanno capito che quella bambina era stata strumentalizzata per propaganda politica?
In poche, decisive scelte: cosa servirebbe per snellire il comparto giustizia?
Rispondo limitatamente al settore penale che è il mio campo: sicuramente servirebbe un numero maggiore di magistrati, un maggiore uso delle pec per le citazioni delle varie figure processuali, la depenalizzazione di reati bagatellari.
Facciamo un gioco diventato ormai abituale nell’#intervistacapitale. Hai 5 minuti “di pieni poteri”: cosa fai?
Introduco un esame di diritto costituzionale per chi decide di candidarsi.
A volte tua figlia è la protagonista di alcuni post. Sei fiduciosa nel mondo che abbiamo creato e stiamo per affidarle?
Ho molta fiducia nei giovani di oggi, non perché il mondo che gli abbiamo lasciato sia un bel posto, ma perché hanno dimostrato, specie in questi giorni, manifestando per le strade di tutto il mondo, che non stanno a guardare e che, quando c’è da combattere per ciò in cui credono, loro sono pronti.
Grazie Giulia! A presto!
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