La fine dei Rocket Man a Cinque Stelle: nella bocca del drago




 

Vittorio Crimi, capo politico del M5S, si sbilancia a poche ore dall’arrivo di Mario Draghi al Quirinale: <Non lo sosterremo>.
Il triello interno al grillismo che aveva superato quasi indenne il salto nel buio del governo giallo verde e il successivo avvitamento per sostenere quello giallo rosso degli arci nemici PD e  Renzi, giunge alla definitiva resa dei conti con l’arrivo di Mario Draghi, ex Presidente della BCE, ex Governatore della Banca D’Italia: massimo rappresentante del grigio potere economico; “èlite incarnata” secondo il passionario Alessandro Di Battista.

 

Morire rispettando l’onore del proprio codice o sopravvivere seguendo la retorica politica del “Paese da salvare”?
Il dubbio è la miccia dell’implosione definitiva di un Movimento che per milioni di italiani ha rappresentato l’emersione di insoddisfazioni decennali, slancio in avanti e proiezione, fino a diventare spirale, intrigo, inadeguatezza giunta allo stadio finale nella sua probabile dispersione in più rette parallele. Ognuno per se, Dio per tutti.

 



 

La temperatura interna sale con il passare delle ore, accompagnata dal silenzio assordante di Luigi Di Maio, ben lontano dal formulare il solito, scoppiettante post social dopo il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Sostenere Draghi e un programma che non soddisferà le richieste di sussidi permanenti significa abiurare per l’ennesima volta il patto della “scatoletta di tonno” stretto con il proprio elettorato, in larga parte già fuggito dopo le disavventure politiche di questi due anni.
Nel caos interno al Movimento, l’ultima battaglia può unire alla maniera delle Termopili di spartana memoria o disperdere quel che resta della guardia d’onore, tanto in Senato quanto più alla Camera. Il composito esercito grillino scricchiola e perde fin dalle prime ore del 2 febbraio Emilio Carelli, ex direttore del TGCOM che torna alla casa madre del centro destra.

 

Sulla carta un “No” compatto al Senato da parte di Lega, Fratelli D’Italia e Movimento 5 Stelle può ancora impedire la formazione del Governo a guida Draghi.
Al di là di numeri destinati a cambiare in fretta, la carta dei valori del Movimento nato dalla piazza e nel web prende fuoco da tutte le parti.
Il lancio verso le stelle è stato troppo rapido e la stratosfera non perdona: ogni minuto che avvicina Draghi a Palazzo Chigi segna la fine  dei sogni per i rocket man grillini. Quella di un incubo per altrettanti italiani.

 

“….And I think it’s gonna be a long, long time

Till touch down brings me round again to find

I’m not the man they think I am at home

Oh, no, no, no, I’m a rocket man

Rocket man, burning out his fuse up here alone..”

 

 

 





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