La serie A 2020/2021 vista da @VujaBoskov
Sulla soglia del campionato di Serie A 2020/2021 ancora orfano della passione incarnata e festaiola sugli spalti, si affaccia lo sguardo del seguitissimo account parodia @VujaBoskov.
Carissimo Mister, l’ultima volta che ci siamo sentiti la pandemia sembrava possibile solo nei film e invece ci ha travolto con tutte le note, tragiche conseguenze e il peso di una incertezza costante. Come hai passato questo periodo?
La risposta sembrerebbe scontata, ma l’ho trascorso in buona parte a casa. Anche se un giorno di aprile mi è toccato (per lavoro) attraversare mezza Italia in pieno lockdown, ed è stata un’esperienza surreale.
Almeno tu ne sei uscito “migliore”?
Non saprei. Penso, in generale, che per vedere i miglioramenti servono tempi molto lunghi, mentre per regredire spesso basta un attimo.
L’inizio del campionato è alle porte ma il clima attorno al mondo pallonaro sembra essere un po’ depresso. Andrea Agnelli ha annunciato che nel breve periodo la perdita economica dovuta alla pandemia sarà di oltre 4 miliardi: il rischio è quello di assistere al fallimento di molte società, soprattutto fra le più piccole. Soluzione al problema?
La soluzione a breve termine è “tirare avanti”, ovviamente sul lungo periodo nessuno ha risposte.
Tutte le crisi accentuano le disparità e i problemi già presenti, qualcuno dovrebbe interrogarsi in generale sulla sostenibilità di questo sistema calcio ( e non solo)
Le divise ufficiali di molte squadre non sono piaciute ai tradizionalisti: la maglia non è più sacra. Siamo di fronte a un nuovo sacrificio sull’altare del dio denaro?
Già negli anni ‘90 giravano delle magliette inguardabili, credo sia un processo in atto da tempo.
Qualche volta vengono fuori anche delle maglie apprezzabili o originali, ma penso che il vero tifoso nel suo cassetto preferisca tenere una vecchia divisa coi colori tradizionali.
Il calciomercato va a rilento: tanti cavalli di ritorno (Nainggolan, Perisic, Ibra), qualche addio eccellente (Higuain), la scommessa su qualche giovane (Tonali, McKennie). Che campionato sarà?
La parola che mi viene in mente è “incerto”. E dopo nove anni di vittorie della stessa squadra, forse non è un male.
Ti è piaciuta l’Inter di Antonio Conte?
Sì e no. Ha mostrato una concretezza che negli ultimi anni all’Inter era mancata. Però ha fallito alcune partite importanti.
Da appassionato e simpatizzante nerazzurro: quanto hai sperato nella favola Messi?
Non ci ho mai creduto.
Il Milan dei giovani è notevolmente cresciuto nell’ultima parte della scorsa stagione. Basterà questa rosa e l’esperienza di Ibra per puntare allo scudetto?
La crescita del Milan dopo la ripartenza forse era ingigantita dalla “decrescita” di molte altre squadre di alta classifica che hanno rallentato clamorosamente il passo.
Ibra è un punto fermo e i giovani faranno la loro parte, ma non vedo una rosa da scudetto.
I suoi contestatori a Roma lo chiamano “Lotirchio”, nonostante La Lazio abbia concluso qualche acquisto, anche oneroso. Sarà possibile per Inzaghi ripetere i risultati della scorsa stagione?
Dubito che la Lazio possa ripetere la stagione precedente. Senza ulteriori rinforzi la squadra faticherà ad arrivare tra le prime quattro.
E del Napoli di Gattuso che mi dici?
Napoli è sempre stata una piazza complicata e lo vediamo anche dalle situazioni intricate del mercato che si creano ogni anno.
Gattuso parte da una Coppa Italia e da un buon finale di stagione ma dovrà metterci molto del suo.
Un pensiero per Zaniolo?
Non c’è molto da dire. Tanti giocatori si sono ripresi da situazioni simili e hanno avuto buone carriere. L’età e il talento sono dalla sua parte.
Il cammino dell’Atalanta in Champions League si è interrotto bruscamente. In tanti hanno esultato per l’eliminazione della banda Gasperini. Cosa ne pensi del “tifo contro”?
Il “tifo contro” è la cosa peggiore per uno sportivo. Poi ognuno ha la sua squadra “antipatica” e probabilmente odia vederla vincere. Però mi pare che per l’Atalanta si sia concentrato tutto sul comportamento dell’allenatore, di qualche dirigente e dei tifosi in alcune occasioni. Tralasciando qualche atteggiamento discutibile, sarebbe bello separare quello che si vede in campo da tutto il resto.
Scommettere su chi vincerà lo scudetto rischia di essere banale visti i risultati dell’ultimo decennio. Giochiamo un euro su due tris? Le prime e le ultime tre posizioni della prossima classifica.
Quest’anno è davvero un terno al lotto.
Prime 3(in ordine alfabetico): Atalanta, Inter, Juventus.
Ultime 3 (in ordine alfabetico): Benevento, Spezia, Genoa.