La stucchevole luna di miele fra Draghi e la stampa nazionale
“Quella volta che Mario Draghi perse agli scacchi e andò su tutte le furie.” Sarebbe bastato un episodio simile per rendere umano il prossimo Presidente del Consiglio.
E invece no. La necessità di costruire il personaggio da fumetto è stata troppo forte. Mario Draghi è perfetto. Mario Draghi può dividere per zero. Mario Draghi è Chuck Norris.
In questi giorni di trattative, interviste, spifferi e prospettive, la stampa nazionale ha deciso di offrire il peggio di sé con due atteggiamenti a dir poco fascistoidi, qualcosa che solo una rete può fare, perseguendo lo stesso obiettivo del tutto dimentica delle regole d’ingaggio, e di rispetto verso l’etica professionale.
IL VIAGGIO DI NOZZE
Una fiamma divampata come l’arrivo degli amori lungamente attesi.
Appena annunciato il nome di Mario Draghi, i redattori sono corsi verso gli archivi per recuperare vecchi articoli e imbellettarli con le stigmate dell’eroe, del salvatore, dell’uomo solo al comando: lo stesso che fino a un minuto prima avevano cercato di combattere in difesa del principio di realtà democratica: da Berlusconi a Renzi, da Salvini a Conte.
Una narrazione costruita attorno a modalità già collaudate: l’amico d’infanzia, il look, gli affetti familiari, le frasi ad effetto.
Un supereroe, l’uomo della provvidenza, colui che con l’imposizione delle mani risolverà – pur appoggiato dalla politica orrenda di ieri – il pesante debito pubblico senza imporre tasse, cucirà lo strappo generazionale ventennale, risolverà la situazione del milione di disoccupati falciato dalla pandemia.
La biografia dell’uomo del momento che straborda, si stira, diventa ridicola anche al più fiducioso sostenitore.
Parla il compagno del liceo di #Draghi: 'Come calciatore era un centrocampista alla Di Bartolomei. Il voto peggiore? Un sette'#ANSA https://t.co/g5MO8jfh4Z
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) February 4, 2021
Dalle cene nelle taverne del Palio alla fila al mercato con la moglie, la viita "normale" di Draghi a Città della Pieve https://t.co/Vu4NAe7yhb
— Repubblica (@repubblica) February 4, 2021
Goldman Sachs: Draghi ultima frontiera. Poi si vende Italia https://t.co/nKD9cWArw9 pic.twitter.com/Z7XJ67GNS7
— MilanoFinanza (@MilanoFinanza) February 4, 2021
IL BASTONE PER GLI OPPOSITORI
L’atteggiamento trasognato, obnubilato dall’ammirazione ben oltre il confronto con la difficile sfida che attende Mario Draghi, trova sfogo nell’istintualità rivolta contro l’esercito in rotta del Movimento 5 Stelle.
Indifendibili nella loro fallace azione politica, i grillini vengono spogliati della stessa dignità che i giornali quotidianamente richiamano all’attenzione del pubblico come dovere morale.
Da Casalino a Crimi, da Conte a Di Battista, gli schiaffi digitali e su carta si moltiplicano senza sosta superando il cattivo gusto, avvicinandosi a un bullismo insostenibile, oltre ogni giudizio politico.
Adesso scegli la cravatta giusta, Vito. E ricordati di chiedere una foto. Con Draghi, non ti ricapita https://t.co/OLFCloonMv
— Corriere della Sera (@Corriere) February 5, 2021
Accanimento che trova libero sfogo solo dopo l’assicurazione di un sostegno più o meno velato da parte di molti grillini verso il Governo Draghi.
Un responso quasi dovuto, in difesa di quelle “fasce più deboli” dileggiate per il reddito di cittadinanza, sostegno che, pure nella sua fallacia e utopica intenzione, era stato proposto e attuato proprio dal grillismo.
Non so se Grillo, #Conte e Di Maio hanno capito che, boicottando un governo #Draghi, a subire i danni peggiori saranno le fasce più deboli. Cioè proprio quelli hanno votato M5S.
Anteporre gli interessi dei loro elettori a rancori (e poltrone) sarebbe un gesto doveroso, e saggio.— Emiliano Fittipaldi (@emifittipaldi) February 4, 2021
Atteggiamenti insostenibili di una stampa che si dichiara libera e di un popolo che si vuole maturo, accomunati da spinte emotive lanciate verso una pericolosa deriva.
In queste ore solo in pochi hanno alzato il dito per ricordare il senso della misura: fra questi, Federico Ferrazza. Direttore di Wired Italia.
Con molta umiltà e la necessaria pacatezza, ci accomodiamo in ultima fila per vedere come andrà a finire la luna di miele fra politica, Draghi e stampa nazionale.
Nulla è scontato: l’avvocato divorzista è già pieno di pratiche “Italia”
Gli sberleffi a Casalino. Non ce la fate proprio a essere migliori?
— federico ferrazza (@ferrazza) February 4, 2021