Le start up in Italia: favole e realtà

Nel nostro Paese sono presenti circa 9.000 start up, che occupano 50mila unità lavorative ed il cui capitale sociale sfiora i 500 milioni di euro. Dalle ultime rilevazioni effettuate, sono così suddivise:

  • il 72% si occupa di servizi informatici per le imprese (creazione software, consulenza etc.)
  • il 18% è impegnato nel manufatturiero (fabbricazione macchinari,pc etc.);
  • il 5% è attivo nel commercio;
  • il 5% restante viene collocato in un generico “servizi”.
Quante startup falliscono in Italia ? Circa il 90%…!




Molti insuccessi, molti motivi. Nella maggior parte dei casi si può parlare di un mercato poco pronto ad accogliere l’idea proposta, punti deboli che escono fuori fra la vitalità di un sogno e la cruda realtà, impreparazione del management e difficoltà di accesso al credito.

Incubatori, venture capital, vascelli finanziari, holding e business angel, per sostenere le aziende innovative si fanno avanti in tanti, spesso ex manager illuminati. In Europa, però, se ne contano quattro volte di meno che negli Stati Uniti.

Quello delle startup è un mondo variegato, in cui è difficile restare in gioco con la sola forza delle idee.

Negli ultimi tempi, molti vip italiani si sono avvicinati a queste realtà: Fedez con Zerogrado (www.zerogrado.com) , il calciatore Ciro Immobile in Vikey (www.vikey.it) rendendo questi investimenti quasi “glamour”, facendo scommesse che, ci auguriamo, si rivelino vincenti.

In tutto questo, una mano da parte dello Stato non guasterebbe. D’altronde un investitore privato vuole, almeno nel medio termine, iniziare a guadagnare o non sarà attirato nel mercato. Chi decide di aprire una startup sulla forza delle sole idee, trova ancora problemi per l’accesso al credito, nella fiscalità, nella velocità di connessione del Paese e nelle poche agevolazioni contrattuali, ancora scarsamente calibrate per le startup.

Il Fondo Nazionale Innovazione (sostanzialmente una SGR), voluto da Luigi Di Maioe  annunciato in pompa magna a marzo 2019, forte di un capitale di spesa pari ad 1 miliardo di euro,  vuole accompagnare la crescita di queste aziende giovani (startup, scaleup e PMI innovative) con investimenti diretti o indiretti. Premesso che l’ingresso dello Stato non è mai una presenza comoda per un’azienda, possiamo dire con certezza che per valutare gli effetti di tale iniziativa servirà molto tempo.




Per contatti e contributi : postamaster@ifatticapitali.it

Foto: https://pixabay.com/it/photos/avvio-start-up-notebook-creativo-593304/

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