#Facciamorete e Marco Skino: “Noi siamo ancora qua”
dì @GuidaLor
Caro Marco, a distanza di qualche mese torniamo a parlare di #Facciamorete. Iniziamo con un breve resoconto di questi ultimi mesi. Cosa è successo nell’universo della community ?
#facciamorete è un hashtag, ha delle linee guida che ne descrivono il perimetro e gli obiettivi. Alcuni usano l’hashtag a sproposito ma nessuno ne è depositario e quindi nessuno ha diritto di vietare nulla. Il buon esempio della maggior parte degli utenti che si riconoscono in questa community, conserva l’efficacia e l’unità del gruppo.
All’interno di questo hashtag c’è chi entra e partecipa festoso e c’è chi esce sbattendo la porta: alcuni non sanno convivere con la diversità rispetto al proprio credo politico e vorrebbero che #facciamorete si ponesse al fianco delle proprie battaglie ideologiche e di partito. Insomma, succede quello che è sempre accaduto dal primo giorno.
Alcuni non hanno mai capito cosa fosse #facciamorete, altri ne hanno frainteso il significato e gli ultimi lo hanno ben capito e presto dimenticato a seconda di ciò che detta il proprio partito di riferimento. #facciamorete, ovviamente, non appartiene a nessun partito.
Hai avuto modo di calcolare quante migliaia di persone raccoglie, oggi, l’aggregatore da te ideato?
Conosciamo il numero di utenti che partecipa via via ad ogni iniziativa. Sono in crescita e questo dato ci sorprende e lusinga.
Gli utenti cambiano di volta in volta. Tempo fa c’era chi aveva contato i “#facciamorete” perché, semplicemente, dichiaravano di esserlo già a partire dal proprio nome utente ma non è un dato corretto visto che partecipano alle nostre attività anche persone che non hanno l’hashtag #facciamorete nel nome. A me non sono mai importati i numeri, i grafici e le statistiche. Una community deve funzionare e, se funziona, non ho bisogno di conoscere altro. Non guardo alla quantità ma alla qualità e, quando decidiamo di portare specifiche attività all’attenzione del social, riusciamo a farci sentire, notare e ascoltare.
Le modalità di comunicazione “della bestia”, ovvero il sistema social attorno a Salvini, si è trasformato da quando il leader della Lega è all’opposizione?
Dal mio punto di vista, non è cambiato nulla e questo è il problema de “La Bestia”. Non è stata in grado di rinnovarsi e inventare. Parlare alla pancia della gente può funzionare nel breve periodo ma alla lunga stanca perché è come rivedere all’infinito la stessa serie tv. Non emoziona, non fa più ridere.
La Bestia non è stata in grado di proporre altri argomenti e altre modalità di comunicazione. Leggiamo quotidianamente le stesse cose e siamo annoiati spettatori dei soliti pasti di un leader senza idee e senza mascherina. La Bestia non è un esempio di comunicazione efficace per il futuro.
E’ una comunicazione elementare, divenuta sempre meno accattivante anche per le persone più semplici e meno critiche o attente nei confronti di certi messaggi. Meglio così! E’ un bene che non siano “geni” come scritto invece da qualcuno…
Perché gli utenti partecipano a #facciamorete?
Ognuno avrà i suoi buoni motivi e mi auguro che si ritrovino sempre all’interno delle linee guida descrittive del progetto. Ad ogni modo, credo che il comune denominatore sia quello di partecipare per ottenere un risultato che prima mancava. La Bestia (‘ei fu’) spadroneggiava sui social con i suoi hashtag e i suoi messaggi mentre l’opposizione social era composta da una disgregata costellazione di utenti che non riuscivano, singolarmente, a costruire un argine a questa propaganda.
#facciamorete è riuscita a contenere la Bestia e a batterla. Credo che si partecipi alla community perché abbiamo ottenuto alcuni importanti successi e ne otterremo degli altri se rimarremo gruppo e non sedicenti ‘twitter-star’.
Dove è migliorabile?
L’utilizzo dell’hashtag a volte è sbagliato, schierato a favore di un partito piuttosto che di un altro, può essere associato a messaggi pieni di insulti e odio, Ecco, in questo è migliorabile.
Se gli utenti divenissero degli esempi positivi, ognuno si farebbe ambasciatore di un modo pulito e utile per stare sul social. L’attivismo politico in rete è un fenomeno abbastanza recente. La Bestia ha provato a portarci sul suo campo di battaglia ma #facciamorete ha scelto di non sporcarsi con lo stesso fango.
Alcuni lo dimenticano ma siamo persone e il sangue può bollire in ogni vena. Dobbiamo migliorare e aiutarci l’un l’altro.
Esiste una certa difficoltà di analizzare e riportare correttamente i fatti da parte della nostra editoria nazionale?
In più di un’occasione ho avuto la certezza che alcuni giornalisti vendessero le proprie opinioni come verità fattuali. A loro ho richiesto e richiedo oggettivazioni e prove di quanto affermano. Alcuni mi hanno anche bloccato per questo motivo ma non importa se non a conferma della cattiva fede di alcune ‘penne’.
Essere giornalista vuol dire ricoprire un ruolo sociale molto importante e determinante. Farlo con sufficienza ci rende vulnerabili alle incertezze. Apprezzo il giornalismo d’inchiesta ma non quello degli strilloni che cercano di vendere qualche copia in più del proprio giornale o del proprio libro.
Il caso Spada ad Ostia, il caso Savoini, il recente caso Fontana, sono tutti nati da inchieste giornalistiche. Il giornalismo sano esiste e ne ho piena ammirazione.
I social possono sopperire al giornalismo?
No, dal mio punto di vista sono strumenti totalmente differenti. Il social può fare un altro miracolo e cioè divulgare e condividere piccoli articoli di testate minori o locali dove siano espressi fatti e contenuti che le grandi testate decidono di non pubblicare. In questo, il social è un potente motore di informazione.
Da ogni notizia va estrapolato il fatto al netto delle opinioni del giornalista. Quando il fatto compare all’interno di una piccola testata, il social può dargli visibilità nazionale. E’ già successo, anche grazie alle condivisioni di #facciamorete.
Facciamorete e sardine: esistono punti di contatto?
Quando le sardine sono state in Piazza Castello a Torino, sono sceso anch’io a manifestare con mia moglie e i miei amici. Non avevo manifesti con l’hashtag #facciamorete ma mi avevano regalato una sardina di cartone che ho poi portato con me alla manifestazione. Abbiamo condiviso foto e video di tutte le piazze perché il movimento delle sardine ha dato libero sfogo alla voglia di manifestare un dissenso contro un sovranismo che millantava un consenso plebiscitario.
Le sardine hanno deciso di diventare un movimento politico e #facciamorete rimane un hashtag apartitico.
Le nostre attività si incroceranno spesso per i molti punti di contatto che abbiamo a difesa della nostra Democrazia. Tutto qui. Nessun punto di contatto o di sviluppo. Alcune sardine partecipano a #facciamorete e alcuni #facciamorete partecipano anche alle attività delle sardine. Non si ergono muri ma si condividono valori e, quando sono comuni, non possono che rafforzarsi se sostenuti vicendevolmente.
Esiste un “prossimo obiettivo” per #facciamorete ?
#facciamorete è nata il 13 dicembre 2018 e non ha mai cambiato la sua natura e i suoi obiettivi. Non credo che ne servano degli altri perché i valori che ci proponiamo di difendere sono senza tempo.
#Facciamorete potrebbe farsi “carne e piazza” nei prossimi mesi?
#facciamorete non ha bisogno di diventare “carne” perché per questo esistono i partiti, i movimenti, le associazioni mentre noi siamo lì dove serve ancora esserci e presidiare: Twitter. Questo social è strategico e ha generato la più pericolosa propaganda a cui le nostre generazioni si siano trovate completamente impreparate a contestare.
Parlo dell’Italia ma anche degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Russia e della Cina. Ritengo che facebook non abbia la caratteristica tecnica per smuovere opinione e creare discussione e notizia. Twitter sì e ne abbiamo avuto dimostrazione investendo unicamente sul capitale umano visto che non è stato investito un solo euro nel progetto.
Rimarremo solo su Twitter…con buona pace di chi ci ha consigliato pubblicamente di cambiare social perché “Twitter non conta un tubo” (Cit. Luca Morisi). Sono sempre grato a chi dispensa consigli…per il nostro bene.
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