Intervista a @MPSkino : #facciamorete fra passato, presente e futuro
dí Lorenzo Guidantoni (Twitter @GuidaLor)
Marco, su twitter @MPSkino. Iscritto dal novembre 2011 (di fatto attivo da marzo 2018), oltre 20k followers ma, soprattutto, ideatore, su twitter, dell’aggregatore #facciamorete:
“…un progetto culturale che abbraccia i valori dell’antifascismo, posti all’origine della Costituzione Italiana. Promuove l’impegno civile e politico attraverso il pacifico scambio di opinioni ed il rispetto delle Istituzioni democratiche.”
Il 13 dicembre 2018 nasceva #facciamorete. Come promotore di questo hashtag, in costante crescita, a distanza di dieci mesi, ti ritieni soddisfatto dei risultati ottenuti?
Moltissimo.
L’hashtag #facciamorete aveva e ha lo scopo di unire le voci di utenti singoli per sommarne la potenza e riuscire insieme a far ascoltare un comune messaggio al di fuori della propria personale ‘bolla’ (cerchia) di followers. Direi che ci siamo riusciti molto spesso, tutte le volte che abbiamo concentrato le nostre forze su hashtag e discussioni che volevamo portare all’attenzione del social.
I maligni pensano che il tuo account appartenga ad un politico; alcuni addirittura paventano la possibilità che sia il frutto di un vero e proprio Partito. Senza entrare nel dettaglio, chi è @MPSkino?
Non ho mai avuto tessere di partito.
Non appartengo alla politica e rimango attento e critico nei confronti di tutti. Appartengo a me stesso, al mio lavoro che è distinto e distante dalla politica e dalla comunicazione, appartengo alla mia famiglia ed ora anche ai miei amici di #facciamorete: ci apparteniamo l’un l’altro e ci sosteniamo a vicenda. Che talune illazioni possano provenire da “i maligni” è di scarso interesse proprio in virtù della malafede che li determina.
Mi è capitato, però, di leggere simili fantasie su una testata nazionale. In quel caso mi sono chiesto che interesse potesse avere un giornalista a scrivere falsità indimostrate, senza voler verificare la realtà dei fatti.
Criticare #facciamorete è legittimo, almeno quanto sia sacrosanta la libertà di stampa, ma mi piacerebbe sempre leggere inchieste e verità, non gratuite e tendenziose illazioni vendute al pubblico come vangeli già sapendo di rimanere impuniti.
#facciamorete, si sa, è di tutti quindi nessuno avrà mai titolo per sporgere querela.
Le scissioni interne al PD hanno scaturito un dibattito molto forte nella comunità #facciamorete. Abbiamo notato che in molte diatribe politiche su twitter, l’hashtag inizia ad essere usato come bandiera per le proprie idee: questo atteggiamento è da considerare sbagliato rispetto al manifesto e le regole fissate nel tuo account?
#facciamorete nasce per aggregare e non per dividere. Vuole riunire le persone a difesa della Costituzione e delle istituzioni democratiche, in battaglie unitarie e fondamentali.
.
Le scissioni del PD non interessano #facciamorete inteso come progetto culturale, sono questioni interne a un partito. Ogni utente è sempre libero di twittare quello che vuole, ma le “linee guida” suggeriscono di non utilizzare l’hashtag per accostarlo ad un partito o ad un altro.
Personalmente ‘soffro’ davvero questo atteggiamento, solo quando vedo l’hashtag stonare all’interno di tweet scritti da utenti più in vista e più seguiti nella stessa community: ritengo che da parte loro ci si aspetti sempre il buon esempio per la fiducia che i followers hanno loro accordato.
Ti infastidisce questa tendenza?
No, perché non è una “tendenza”, ma una costante, già presente dagli albori.
Anche il 13 dicembre 2018 (e così in tutti i giorni seguenti) c’è chi ha usato l’hashtag per diffondere il proprio credo partitico o di corrente. Ognuno voti quel che crede in cabina elettorale ma, proprio allo scopo di rimanere uniti, tra i #facciamorete deve esserci rispetto reciproco per le opinioni altrui e concentrarsi sulle battaglie fondamentali, comuni e unitarie.
Le discussioni continue fra calendiani, renziani e zingarettiani possono trascinare #facciamorete lontano dallo spirito iniziale?
Non credo proprio, ma non mi pongo nemmeno il problema.
Non sono leader, responsabile o ‘moderatore’ di questa community. Ho cercato di spiegarne i suoi obiettivi, li porto avanti come posso insieme a migliaia di utenti che ne condividono lo stesso spirito.
Ricordiamoci che il social è soprattutto svago e c’è chi può usare il nostro hashtag con estrema leggerezza. In questi casi è la maggioranza della community a capire quali utenti strumentalizzino o meno l’hashtag e a scegliere, di conseguenza, chi seguire e chi no.
Sono contemplate “espulsioni” dal mondo #facciamorete?
Non si può parlare di espulsioni perché non esiste un’associazione, uno statuto, un’iscrizione o una registrazione su alcun sito o portale. Esiste la comune e pacifica aggregazione sui principi espressi dalle Linee Guida.
Non si entra o esce da #facciamorete ma si sceglie di partecipare o di non partecipare, continuamente, ogni giorno e in libertà.
Se #facciamorete nasce dal “segui chi ti segue”, allo stesso modo, nei casi in cui ci si accorge di utenti ‘scorretti’, ognuno sceglie se togliere il follow e questo naturale processo di personale allontanamento da chi sbaglia ripetutamente, porta l’utente scorretto a non godere più della visibilità e dell’appoggio altrimenti ricevuto dal gruppo.
Gli endorsement ricevuti da Renzi, Calenda e molti altri politici, ti hanno fatto piacere?
Questi tweet di endorsement vanno contestualizzati alla limitazione temporanea del mio account a seguito dell’iniziativa #selfiediGOVERNO.
Era gennaio, la community di #facciamorete iniziava a infastidire qualcuno e immagino che il mio account sia stato oggetto di segnalazioni coordinate proprio in quel giorno e per via di quella campagna. Non solo politici ma anche giornalisti, volti noti di Twitter e migliaia di utenti iniziarono a twittare l’hashtag #sonoSkino, non direttamente a sostegno del sottoscritto ma a difesa della libertà di espressione soprattutto quando non offensiva o volgare.
Questo mi ha fatto piacere. I malpensanti hanno voluto dare una visione distorta dell’accaduto strumentalizzandola per infangare la community ma la pazienza è la nostra virtù.
Sei mai stato contattato dal mondo della politica?
No, siamo stati noi a contattare loro in occasione dei video legati all’iniziativa #facciamoVOTARE lanciata tra aprile e maggio, prima delle Europee.
Questi video, ricevuti da un ampio ventaglio politico, oltre che da Sandro Ruotolo, Federica Angeli, Riccardo Puglisi, Pietro Raffa etc., è stato il primo e solo contatto con i politici che hanno voluto prestarsi a questo appello democratico e trasversale.
L’intento di #facciamorete e l’anima di questo progetto è stato capito da tutti, leader di partito compresi. Ci hanno accordato la loro fiducia e ci siamo sentiti apprezzati per quanto stessimo portando avanti con passione. Rimarrà un memorabile successo corale di tutta la community.
Sei orgoglioso di ciò che hai creato?
“Orgoglioso” è poco. Mi fa star meglio. So che alcuni utenti si sono riuniti in gruppo e si vedono per una pizza o per visitare insieme una città. Mi mandano le foto dei loro incontri. Potrei non essere fiero di aver innescato un volano positivo e virtuoso come questo?
Qual è il futuro di #facciamorete?
#facciamorete è l’esempio di un nuovo modo di stare sul social, di contrastare strutture propagandistiche capaci di spostare e inquinare l’opinione pubblica attraverso software e botnet.
E’ un progetto a costo zero, fondato sulle sole energie genuine di chi si riconosce volontariamente in esso.
Il futuro di #facciamorete è nelle mani di un’intera comunità, viva, in continua crescita e trasformazione, con sempre più consapevolezza delle proprie capacità. Non immagino un futuro diverso da quello attuale…solo molto lungo! 😉
Grazie Marco, a presto.
Seguici su twitter @ifatticapitali
Per contatti ed invio contributi scrivi a postmaster@ifatticapitali.it