Non fermate lo smartworking. L’appello di Confindustria




Mentre la politica si preoccupa di tramezzini e bar da tenere in vita attraverso le scorribande fuori orario degli impiegati, la Confindustria lancia un appello inconsueto rispetto al tema della presenza fisica sul posto di lavoro, fortemente impattante, secondo alcuni, nella vita economica del Paese.

Dal webinar organizzato insieme alla Luiss Business School dal Presidente di Confindustria Digitale, Cesare Avenia, rimbalza “l’appello al Governo e alle istituzioni affinché considerino l’opportunità di confermare le semplificazioni normative riguardo lo smartworking, con l’obiettivo di aumentare il wellness aziendale e innovare l’economia su standard organizzativi e tecnologici più elevati e performanti”.

Nello studio della Luiss dal titolo “Lo Smart working durante la pandemia Covid-19”, su 451 professionisti coinvolti, il 66% ha trovato tale modalità di lavoro efficace in termini di produttività, mentre il 28% di persone si è dichiarato insoddisfatto dai risultati ottenuti attraverso lo smartworking, con una percentuale che aumenta al 38% nel caso dei liberi professionisti.

I partecipanti alla ricerca si sono trovati d’accordo su due punti: il beneficio di passare più tempo con gli affetti familiari e la mancanza di socialità dovuta alla reclusione casalinga.

 

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