Numeri dalle carceri italiane

“Le chiacchiere stanno a zero” è un vecchio detto romano, utilizzato per definire in modo inequivocabile una situazione che non permette sofismi, riscontrabile nell’imminenza della realtà più prossima e crudele, oltre  ogni imbellettamento o processo critico intellettuale dal dubbio risultato.
Se “le chiacchiere stanno a zero”, i numeri delle carceri italiani sono piuttosto espliciti.

 




 

 

Al 30 giugno 2019, fonte Ministero della Giustizia, le carceri italiane sorvegliano un numero pari a:
  • 60.522 maschi;
  • 2.632 donne;
  • sul totale di 63.514 detenuti, 20.224 di origine straniera.

 

La capienza regolamentata è di 50.496 posti (calcolata sulla base del criterio di 9 mq per singolo detenuto + 5 mq per gli altri) nettamente inferiore al numero di detenuti ospitati.
Ben oltre la statistica relativa alla fine di giugno 2019, da noi presa ad esempio per la presentazione di un quadro generale, il problema del sovraffollamento si riscontra da anni, come le altre tendenze citate nell’articolo.

 

L’incidenza degli stranieri sul numero dei detenuti presenti in Italia è pari al 31.8%.

 

Una percentuale che lentamente sempre ridursi, ma rappresenta ancora uno dei numeri più alti di tutto il sistema carcerario europeo (fermo intorno al 20%).

 

 




Al 30 giugno 2019, le più comuni nazionalità di provenienza dei detenuti stranieri sono:
  • Marocco –> 3.774 persone, pari al 18.7% del totale;
  • Albania –> 2.516 persone, pari al 12.4%;
  • Romania –> 2.509 persone, pari al 12.4% ;

 

In Italia sono presenti circa 5.250.000 stranieri. Rumeni ed albanesi rappresentano la parte più nutrita del grafico visitabile sul sito (https://www.tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri-2019/).
Sono molte le associazioni che seguono la difficile vita nelle carceri italiane, presentando studi annuali che cercano di portare nel dibattito pubblico una realtà tanto delicata quanto scarsamente conosciuta. Il problema del sovraffollamento, le spiegazioni sulla forte incidenza straniera nelle carceri, la qualità della vita e l’assistenza sanitaria offerta, sono gli argomenti più facilmente riscontrabili in queste ricerche portati avanti in maniera del tutto indipendente.
I numeri, però, si piegano volentieri di fronte alla volontà di chi li calcola. Questa realtà – più che mai attuale se si pensa alle polemiche sul nuovo Presidente Istat, accusato di essere in odor di Governo Gialloverde –  tocca anche questo settore, trasformandosi in politica, dalla quale ci teniamo, su un argomento del genere, ben distanti.
Per tutti questi motivi, gli unici dati sulle carceri italiane riportate nell’articolo provengono direttamente dal sito del Ministero della Giustizia e fanno riferimento al 30 giugno 2019, con tendenze che, però, ripetiamo, sono più o meno costanti, documentate e consultabili.


 

 

Per contatti ed invio contributi: postamaster@ifatticapitali.it

 

 

 

 

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