Piero Marras: la voce della Sardegna

 

La lunga lista di cantautori italiani fortemente radicati al territorio di origine, trova in Piero Marras, pseudonimo di Pietro Salis, una delle sue voci di punta.

Penalizzati da un’epoca abbandonatasi in fretta alla lingua inglese e al globalismo, risulta quasi doveroso riscoprire i tanti talenti capaci di raccontare l’orgoglio delle radici, la storia e i problemi del particolare nostrano, in un mondo nel quale l’omogeneità delle emozioni e dei temi ha reso il panorama, anche musicale, via via più piatto e desolante.

 



 

Piero Marras nasce a Nuoro nel 1949. A diciotto anni, dopo aver iniziato a suonare con alcune band locali, si trasferisce a Cagliari entrando a fare parte dei “Nobili”. Successivamente fonda gli “Yamaha” e svolge il ruolo di tastierista con il “Gruppo 2001” (rock progressivo italiano).  A partire dal 1974 intraprende la carriera di solista.

 

Sono gli anni del Cagliari di GIgi Riva e del Principe Aga Khan che dal 1967 cementifica la Costa Smeralda. E’ l’epoca della Sardegna svenduta, affamata, pronta a tutto pur di far girare la betoniera e l’economia del turismo, in un continuo ciclo di morte e rinascita al ritmo delle stagioni.

 

In tale contesto, il brano “Stazzi Uniti” rivendica l’orgoglio dell’incomprensione tipica degli isolani, lo svilimento di un popolo esclusivamente associato ai prodotti tipici e allo splendido mare ma snobbato nella sua cultura millenaria.

 

“Su, vieni avanti, dai, Gavino
Sei l’attrazione della festa.
Fa un po’ vedere alle signore
Come si fa, come si fa
Con una pecora l’amore.
Vero “folclore”, “sardità”!
Ah com’è azzurro questo mare,
Ah com’è bello stare qua!
Ah questa voglia di cantare
Chi me la dà, chi me la dà?”

 

Al grande pubblico Piero Marras è noto soprattutto per il brano “Quando Gigi Riva tornerà”, ispirato al campione lombardo falcidiato dagli infortuni e adottato da una terra di cui fu ambasciatore e simbolo del riscatto. Lui che rifiutò le offerte delle grandi squadre e fece accendere i riflettori sulla terra delle miniere e degli immobiliaristi miliardari.

 

“Quando Gigi Riva tornerà
La partita ricomincerà
Grideremo insieme Italia, Italia
E patetico non sembrerà
Stretti in questo sogno che ci ammalia
Quando Gigi Riva tornerà”

 

 

 



 

Gli anni 70′ e 80′ rappresentano l’apice di una carriera artistica nella quale i testi di Marras muovono sempre più dall’italiano al sardo, in un processo che, a differenza del Dè André nazionale, non è esperimento ma precisa scelta di una riscoperta delle origini.

Fra i brani in lingua sarda e atmosfera musicale tipicamente isolana, possiamo citare “Ses Tue”, “Rundinedda”, “Osposidda”.

 

 

 

A partire dagli anni 90‘, nel panorama musicale che cambia e cerca di dimenticare la musica come impegno politico e dell’emozione, Piero Marras si rifugia sempre più nelle sua Sardegna, compiendo, nel 1992, un lungo Tour intitolato “Andaias” e  patrocinato dalla Regione Autonoma.

Nel 2000 partecipa al Concerto di Natale in Vaticano, cantando per la prima volta in mondovisione una canzone in lingua sarda.

Gli ultimi LP a firma di Piero Marras sono del 2018: “Storie Liberate” e “Istorias”.

 

dì @GuidaLor

 



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *