Seconda ondata: gestione imbarazzante. Lockdown 2 sempre più probabile




 

dì @GuidaLor

 

La battaglia per il tracciamento dei contagi è persa.

100 fra gli scienziati più illustri del Paese hanno appena inviato all’attenzione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la richiesta di adottare nel minor tempo possibile “misure drastiche” atte a contrastare il diffondersi del virus

La crescita esponenziale dei contagi e la situazione ormai fuori controllo in tutta Europa obbliga così il Governo a una riflessione sul possibile lockdown2.

Nell’approssimarsi della stagione fredda, le dichiarazioni rassicuranti rilasciate in estate dal Premier Conte e dai Ministri più coinvolti nella guerra al virus, dalla Ministra del Miur Azzolina a quella dei Trasporti De Micheli, fino al Vice Ministro alla Salute, Sileri, segnano il valore politico di un fallimento annunciato da mesi e sottovalutato costantemente nella concessione della movida  sfrenata e nella mancanza dei controlli sui traghetti di ritorno dalla Sardegna, vero innesco della bomba attuale.

Non sta andando meglio nel resto d’Europa, con la Francia assediata dai contagi così come il Belgio, primo Paese che potrebbe adottare una chiusura totale nel corso delle prossime ore.

 

L’impressione è che questa volta il Governo italiano non abbia alcuna intenzione di fare da apripista per un lockdown esteso a tutto il territorio nazionale. Il problema è sempre lo stesso: i denari sono finiti.

 

In attesa delle evoluzioni, la maggioranza litiga con le opposizioni, i Ministri con i Governatori. I Sindaci si contrappongono alle scelte dell’esecutivo e delle regioni.

La politica e l’interesse economico fanno i conti con la scienza e la salute pubblica.

 



 

E’ il caos, con la scuola al centro dello scontro fra il Ministro dell’Istruzione Azzolina e le regioni che hanno deciso di adottare la didattica a distanza per limitare il flusso sui mezzi pubblici e i focolai negli istituti, rimarcando il fallimento totale nel mondo della scuola.

Una débacle che parte dai banchi a rotelle e arriva allo smartworking per la PA, con la denuncia dei sindacati riguardo l’impossibilità di portare avanti da remoto alcune procedure burocratiche.

 

La linea temporale che sembra essersi dato il Premier Conte è di una settimana, al massimo 10 giorni prima di intervenire con la mannaia laddove ago e filo hanno mancato l’obiettivo dichiarato ai quattro venti: controllare la seconda ondata dei contagi.

 

Ma se in questo momento cercare dei colpevoli sembra fin troppo facile, bisogna dire che forse non si poteva fare molto di più nel breve periodo di tempo che corre fra giugno e settembre ma sicuramente si poteva fare meglio.

La gradualità delle misure utilizzate in tutta Europa fallisce davanti al sars-cov2, virus che non si lascia spaventare dagli annunci e torna a mettere sotto pressione le strutture ospedaliere con tutto il rischio che ciò comporta per l’intero sistema sanitario escluso dal covid19.

Sull’efficacia dei vari Comitati Tecnico Scientifici e dei consulenti d’oro messi in bella mostra dall’esecutivo caleranno i soliti enigmi senza risposta: quanto ci sono costati? A cosa sono serviti se nessuno li ha mai ascoltati?

Nella confusione generale i cittadini restano in attesa, portando avanti vite appese al filo: dal futuro del lavoro a quello della salute, con l’ignaro super diffusore a piede libero e una carica virale che, secondo l’epidemiologo Carlo La Vecchia, è tornata alle stelle anche fra gli asintomatici.

La situazione sembra ormai chiara: il lockdown 2 appare l’unica soluzione possibile per fermare la seconda ondata di un virus che secondo alcuni era “clinicamente morto” con il caldo ma è resuscitato più forte di prima e ora rischia di abbattersi sul Natale più distopico di sempre.

 




 



Immagine https://pixabay.com/it/photos/trinit%C3%A0-dei-monti-piazza-di-spagna-5236301/

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