Social epic fail: da Calenda a Pillon
L’ennesimo caso di “social epic fail” ha il volto di Carlo Calenda, leader di Azione, partito lanciatissimo nel panorama nazionale che ha costruito proprio nel web buona parte del suo riconoscimento.
Il candidato Sindaco alla città di Roma è solo l’ultima vittima eccellente nel complesso di una cronaca già ricca di episodi simili.
Il “grazie Carlo” postato con l’account dello stesso Calenda sotto a un post pubblicato su Facebook, ha scatenato l’ironia degli utenti, in particolare quelli di Twitter, ormai avvezzi ai meccanismi di rilancio che migliorano la visibilità dei messaggi lanciati in rete.
Ferito nell’orgoglio e ben lontano da un’autoironia che gli avrebbe maggiormente giovato , Calenda ha risposto ai suoi detrattori con un primo post chiarificatore, facendo ricadere l’errore su di una collaboratrice, al quale sono seguite altre giustificazioni, in un crescendo wagneriano che si conclude con la roboante accusa “alla stampa con la s maiuscola e minuscola”.
Il problema non è l’aggressività assurda o le ridicole “ipotesi di complotto”, ma la stupidità. Non siete più giornalisti ma solo altri tifosi che si aggiungono sugli spalti durante il finale di una partita di serie C. Povera Stampa. Con la S maiuscola e minuscola.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) January 23, 2021
A volte i social nuocciono gravemente alla politica e quello di Calenda non è certo il primo caso di auto endorsement.
Durante la sua esperienza nel Governo Conte I, la Ministra alla Funzione Pubblica, Marianna Madia, aveva commesso l’autogol più imbarazzante, rilanciando su Twitter una sua precedente dichiarazione con tanto di complimenti a se stessa e al PD, ignara di utilizzare ancora l’account personale.
Un’altra carezza virtuale se la era concessa il Senatore leghista, Simone Pillon dopo la condanna in primo grado per diffamazione, decisa dal tribunale di Perugia: “Forza Simone”, pubblicato con lo stesso account sotto al proprio post, aveva raccolto oltre 44 like prima di essere cancellato .
Gli auto endorsement sono solo uno dei tanti inciampi della comunicazione politica registrati in questi anni.
Dal tunnel di neutrini dell’ex Ministra all’Istruzione, Maria Stella Gelmini, all’uscita poco felice dell’account ufficiale di Palazzo Chigi, che nel 2013 pubblicò su Twitter: #parlamento ecco i #trombati eccellenti”.